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IL DALAI LAMA...
14 May 2013 08:24 am
Il Dalai Lama afferma: “I Visitatori da altre Galassie sono come noi”
Una
nuova voce autorevole si unisce al coro di guide spirituali e capi
religiosi che pubblicamente hanno parlato della vita nel cosmo e
dell’esistenza di altre forme di vita simili alla nostra. Questa volta è
stato Sua Santità il Dalai Lama che ha affrontato l’argomento durante
un meeting tenutosi lo scorso 9 maggio all’Università di Portland
(Oregon, USA) intitolato ‘Universal Responsibility and the Inner
Environment‘.
Tra i primi che ne ha dato notizia troviamo il giornalista Stephen Cook con un pezzo intitolato “Dalai Lama Discloses: Visitors from Other Galaxies are the Same as Us“.
Durante
il suo public speaking il Dalai Lama è entrato nell’argomento
ricordando come “siamo tutti Uno”, tutti gli uomini e ogni essere
vivente possiedono dentro di sè una scintilla divina ma sia la ‘paura’
di sentirsi diversi dagli altri ad ingenerare in noi la distanza
interiore ed umana all’origine del disagio e dei problemi che incombono
sul nostro pianeta.
Ampliando questo concetto il Dalai Lama ha
proposto all’auditorio un semplice esempio. Come percepiremmo esseri
provenienti da altri mondi se li trovassimo davanti a noi? La diversità
provocherebbe in noi paura!
La ‘diversa’ natura di questi esseri
rispetto alla nostra, genererebbe distanza tra le due realtà
trasformandosi ben presto in terrore e ingenerando sentimenti negativi.
Il
Dalai Lama ha però precisato che dovremmo accogliere e considerare i
‘Visitatori Galattici’ come “uguali a noi … stringendogli la mano, nel
caso le possedessero“. Parole semplici ma che affondano nel cuore della
questione su molti livelli.
Nascendo
da una costola dell’induismo, circa nel VI secolo a.C., il buddismo
possiede fin dai suoi albori la ‘consapevolezza’ che il cosmo non è
stata la casa solo del genere umano ma che innumerevoli altre forme di
vita popolano la sua vastità fin dalle origini del tempo.
Un passo emplematico e suggestivo a tale riguardo può essere trovato in uno dei testi più antichi del buddismo, l’Acchariyābbhūtadhamma Sutta, in cui vengono riportate le parole dirette di Siddharta Gautama.
Parlando del luogo in cui risiedono e vivono gli ‘Dei’ il Budda affermò che queste si trovano nelle “… nere,
cupe regioni immerse nell’oscurità, tra i sistemi dei mondi, dove non
può arrivare la potente e maestosa luce del nostro Sole e della Luna“.
Passi criptici e sibillini ma che risentono fortemente delle influenze
induiste che fin dalle epoche più remote parlarono dei Loka, i pianeti fisici in cui risiedono i Deva, gli dei.
Un
altro riferimento attribuito al Budda sulla ‘pluralità di mondi
abitati‘ è possibile trovarlo nel testo Tipitaka, “The Buddha’s
Teachings in Three Divisions” (Vol. 11, p. 61 and Vol. 23, sutanta pidok
25, Thai edition) in cui si parla nel dettaglio di tre pianeti
extrasolari denominati Amornrakoyan, Buppaviteha e Auttrarakuru.
Lasciamo al lettore le sue conclusioni, personalmente ci siamo formate le nostre.
Non
è la prima volta però che il più alto rappresentante del buddismo parla
di vita nel cosmo e di esseri intelligenti su altri pianeti. Già agli
inizi del 2000 John Mack, docente di psichiatria ad Harward e studioso
del fenomeno abduction aveva avuto modo di interloquire con il sommo
rappresentante del buddismo e convenire sulla reale esistenza di esseri
viventi su altri pianeti nonché esporre i propri studi sul fenomeno dei
rapimenti alieni.
John Mack mentre offre al Dalai Lama una copia del suo libro Abduction: Human Encounters with Aliens (C) – by Carl Studna 1999
Tale
colloquio era stato inizialmente documentato e filmato per essere
inserito nel documentario Dalai Lama Renaissance, Wakan Films e Khashyar
Darvich (2007), ma in post-produzione gli autori avevano deciso di non
includere tale sequenza. Una intervista successiva rilasciata da John
Mack lasciava però nella storia una traccia di questo eccezionale
incontro, eccola:
Una
nuova pagina viene scritta negli annali della nostra storia, parole che
devono farci riflettere e meditare profondamente! Lontano da faziosità e
fanatismi esiste una sola verità, raggiungibile attraverso diverse
strade ma che sembrano portare tutte alla medesima meta. Quanto espresso
dal Dalai Lama pone nuova luce ad un concetto fondamentale, la presenza
di altre forme di vita nel cosmo ma allo stesso tempo ci indica una
strada da seguire, un percorso che ritrovi nella purezza del cuore e
delle emozioni una via di incontro ed una lezione di umiltà per saper
accogliere ciò che apparentemente sembra diverso considerandolo come
uguale a noi!
Finchè però non riusciremo a comprendere ed
applicare questo concetto sul nostro pianeta, sarà difficile potersi
rapportare equanimamente con esseri provenienti dalle stelle.
Calabria: caduto presunto meteorite, bosco in fiamme!
13
maggio 2013 - E’ di poche ore fa la notizia che un presunto frammento
di meteorite è caduto sulla Calabria Settentrionale. Una scia luminosa è
stata nitidamente avvistata nei cieli di San Giorgio Albanese, un
piccolo centro nella provincia di Cosenza.
Il meteorite (o
frammento di esso) è caduto poi su una collinetta provocando un
incendio sul quale sono intervenuti membri della protezione civile e i
vigili del fuoco di Rossano.
La zona
dell’impatto è particolarmente impervia e dissestata per cui i numerosi
curiosi che sono accorsi non sono riusciti ad avvicinarsi molto
nell’area dell’impatto.
Non è ancora stato reso noto dalle autorità se l’oggetto sia stato recuperato per gli accertamenti.
Sul luogo è ancora presente un vasto incendio e solo domani mattina la situazione sarà più chiara.
Un oggetto
luminoso è caduto dal cielo su una collina in località Colucci di San
Giorgio Albanese provocando l'incendio di un piccolo bosco. Alcune
persone residenti nella zona hanno visto una scia luminosa in cielo ed
un oggetto che stava cadendo ed hanno allertato i vigili del fuoco di
Cosenza. Nella zona dove è caduto l'oggetto, particolarmente impervia,
si è rapidamente sviluppato un incendio. Sul posto è intervenuta una
squadra dei vigili del fuoco di Rossano (Cosenza) che sta provvedendo a
spegnere le fiamme. Sono in corso gli accertamenti per individuare
l'oggetto caduto dal cielo descritto da alcuni testimoni. Non è escluso,
secondo la descrizione fatta dai testimoni, che possa trattarsi di un
frammento di meteorite.
10 maggio 2013 -
Un meteorite e' esploso nei cieli del Giappone terrorizzando decine di
persone alle prime ore del mattino dello scorso 6 maggio.Un amatore ha
catturato le spettacolari immagini dell'oggetto celeste mentre si
disintegra entrando in contatto con l'atmosfera.L'esplosione ha prodotto
un suono fragoroso,sopra i cieli della prefettura di Saitama vicino
Tokyo. L'evento
celeste e' avvenuto intorno alle 4:00 del mattino,il video mostra la
veloce palla di fuoco solcare il cielo ed esplodere.La notizia si e'
diffusa velocemente dopo essere stata postata sui social network.
Brasile: trovata 'Atlantide', tracce di un continente scomparso
Che sia esistita o non sia esistita non sarà mai dato saperlo. Sicuramente è entrata nella storia, stravolta, ripescata, modificata, fino a diventare una leggenda conosciuta da tutti. Stiamo parlando di Atlantide, il misterioso continente scomparso di cui parlò per primo Plat one, nei suoi celebri dialoghi Timeo e Crizia. Una storia che, però, come ogni leggenda che si rispetti, deve avere un fondo di verità e forse un gruppo di ricercatori giapponesi l'ha trovata.
Il mito di Atlantide rivive in Brasile: ricercatori locali, in missione congiunta con colleghi giapponesi, hanno annunciato di aver trovato le prove di un continente che scomparve prima che Africa e America Latina si dividessero. Un mese di esplorazioni ha portato al rinvenimento, nella regione chiamata ‘Rilievo di Rio Grande’, a 1.500 chilometri a sud-est di Rio de Janeiro, di formazioni di granito e minerali, compresi ferro, manganese e cobalto, elementi diversi dal resto del fondale marino.
“E’ inusuale perche’ e’ roccia granitica, e non si trova sul fondale marino, e’ piu’ comune sulla terra ferma“, ha sottolineato il direttore del servizio geologico brasiliano, Roberto Ventura. Da qui la convinzione che questa formazione possa essere cio’ che resta di Pangea, l’unico continente che i geologi sostengono che sia esistito prima che i continenti cominciassero a dividersi centinaia di milioni di anni fa. Al momento e’ solo un’ipotesi da appurare ma il ritrovamento “potrebbe rivoluzionare le nostre conoscenze in materia di formazione ed evoluzione della crosta terrestre“, ha aggiunto Ventura.
Alla missione partecipano anche l’Istituto oceanografico di San Paolo e l’Agenzia per la Scienza e la Tecnologia marina-terrestre giapponese, che ha messo a disposizione il sottomarino Shinkai 6500 utilizzato nelle esplorazioni. La scoperta e’ stata compiuta durante la spedizione Iata’-Piuna (che nella lingua indigena ‘tupi-guarani’ significa ”navigazione in acque profonde e scure”), frutto della collaborazione scientifica tra Brasile e Giappone. Grazie a un sommergibile capace di arrivare a 6,5 mila metri di profondita’ e’ stata individuata una gigantesca pianura, battezzata ‘Elevacao do Rio Grande‘, formata da una montagna che si erge a oltre 5mila metri dal fondo del mare.
ANTICHI CONTATTI ALIENI: Tombe, strutture megalitiche e dispositivi troppo avanzati per l'epoca a cui risalgono dimostrano che in antichità sulla Terra si sono verificati dei veri e proprio miracoli tecnologici. Secondo i teorici degli Antichi Astronauti, tutti questi ritrovamenti sono indizi di un contatto avvenuto migliaia di anni fa tra i nostri antenati e viaggiatori extraterrestri. Ma se esistono prove della venuta di questi viaggiatori cosmici sulla Terra, se ne possono trovare delle altre anche altrove? Potrebbero trovare ciò che stanno cercando i ricercatori in qualche angolo del Sistema Solare?
Nell'Antica città Maya di Teotihuacán, in Messico, le prove suggeriscono che le culture antiche possedevano una conoscenza incredibilmente accurata dei nostri pianeti vicini. Alcuni studiosi hanno addirittura interpretato il numero e l'orientamento delle sue piramidi come un riflesso perfetto del nostro Sistema Solare. Lungo L'Avenida de los Muertos - Il Viale dei Morti - le piramidi sarebbero allineate in modo tale da ricreare la posizione perfetta di ciascuna orbita di ogni pianeta del nostro Sistema Solare.
Forse, è significativo il fatto che la Grande Piramide del Sole sia posizionata al centro delle altre strutture, riflettendo il fatto che il Sole è al centro del nostro Sistema Solare e che i pianeti vi ruotino attorno. Questo lascerebbe supporre che già allora era un fatto noto che il Sole fosse il centro del moto planetario, cosa che la scienza occidentale scoprì molto tempo dopo. Ma come potevano gli architetti di Teotihuacán sapere, già all'epoca, che i pianeti orbitano attorno al Sole?
Gli archeologi classici bollano questo indizio come una mera coincidenza. Ma se andiamo dall'altra parte del pianeta, a Stonehenge, troviamo un altro sito molto più antico della città di Teotihuacán. Osservando il sito dall'alto, si nota che la struttura è composta da una serie di cerchi concentrici e i cerchi corrispondono esattamente con le orbite di tutti i pianeti del nostro sistema solare. Perciò, abbiamo due posti sulla Terra che presentano la stessa caratteristica.
In anni recenti, Stonehenge è stato interpretato da alcuni archeologi anche come una specie dicalendario astronomico che poteva essere usato per calcolare eventi come le eclissi solari. Ma se questo fosse vero, chiunque allineo questi massi enormi nel paesaggio brullo inglese avrebbe dovuto avere una conoscenza astronomica precisa del percorso del Sole.
I Templi di Tikal
Costruiti tra il VI e il IX secolo, i templi di pietra Tikal, la più estesa delle antiche città Maya, torreggiano a più di 60 metri al di sopra della foresta pluviale del Guatemala. Tikal ospita uno dei più grandi scavi del mondo, dove migliaia di strutture sono ancora sepolte sotto la giungla. Secondo la maggior parte degli scienziati, le piramidi di Tikal giocarono un ruolo essenziale nell'elaborazione del Calendario Maya. Tracciando delle linee dai punti più alti delle strutture, gli antichi astronomi potevano definire con precisione le date più importanti dell'anno come un equinozio o un solstizio.
Ma ciò che entusiasma i teorici degli Antichi Astronauti è il modo in cui la disposiozione delle piramidi diTikal rispecchia esattamente la mappa stellare della costellazione delle Pleiadi nel cielo. La vista delle strutture dall'alto, rispecchia quasi esattamente l'allineamento della costellazione e, cosa più interessante, questa stessa configurazione riscontrata a Tikal è stata notata in un altro luogo molto molto distante.
Su Marte, di recente, nella regione conosciuta come Cydonia - il luogo del famoso volto di Marte - è stato scoperto un gruppo di formazioni rocciose che replica quasi perfettamente il modello delle piramidi di Tikal.
Tre luoghi distinti, un unico modello. Coincidenza o progettazione? Le leggende e i miti che caratterizzano Tikal parlano tutti di un'epoca in cui gli dèi si mescolavano ed entravano in contatto con i nostri antenati. Quindi, Tikal potrebbe essere stata costruita anche come messaggio per le generazioni future per dire loro che, molto tempo fa, ci fecero visita dei viaggiatori di un altro mondo. Ma perchè le popolazioni antiche erano così concentrate sul cielo e le stelle? Stavano aspettando che accadesse qualcosa? O forse che qualcosa, o qualcuno, tornasse?
Disclosure Mondiale: “I governi nascosero la presenza extraterrestre alla popolazione mondiale”
In
questi giorni si è tenuto a Washington DC, esattamente al National
Press Club, un evento che è durato fino al 3 maggio, in cui
ricercatori, esperti UFO, militari, ex politici e agenti hanno
testimoniato per 30 ore nell’arco di 5 giorni davanti ad ex-membri della
Camera e del Senato degli Stati Uniti. Un’audizione di cittadini sulla
Divulgazione di informazioni legate a temi ritenuti scomodi e
volontariamente nascosti alla popolazione mondiale.
Al congresso
sono stati presenti quaranta testimoni provenienti da diverse Nazioni
che hanno esposto la loro testimonianza di fronte a sei ex membri del
consiglio degli Stati Uniti: Il senatore Mike Gravel, Merril Cook,
Carolyn Kilpatric, Darlen Hooley, Lyn Woolsey e Roscoe Bartlett. I
membri di questo speciale comitato vantano in totale 80 anni di presenza
in carica al Congresso degli Stati Uniti. La Riunione è durata oltre 30
ore per 5 giorni consecutivi. L’obiettivo del congresso era quello di
interrompere l’embargo sulle notizie relative alla questione UFO/ET e di
ottenere la massima divulgazione tra l’opinione pubblica di tutte le
informazioni in merito all’esistenza di Esseri di altri Mondi in
contatto con esponenti governativi del nostro pianeta.
E’ stato
dichiararto da alcuni ricercatori ed esperti UFO presenti all’audizione
del Congresso, che i responsabili dell’embargo sulla questione aliena
hanno letteralmente gettato la spugna di fronte ad un evento di questa
portata e dato il presunto coinvolgimento delle strutture governative
con le cosiddette “razze ET” presenti sul nostro pianeta, si deduce che
nei prossimi mesi la questione potrebbe diventare con molta probabilità
di dominio pubblico.
Quindi i Governi nascosero la causa e la presenza Extraterrestre alla Popolazione Mondiale e continuano a farlo!!
Ma vediamo uno degli interventi cha ha lasciato il segno a questa Audizione.
Audizione dell’ex deputato Wilson Picler
Una delle tante audizioni che in parte ha rappresentato questo dibattito è stato l’intervento del deputato brasilianoWilson Picler che racconta ciò che in sintesi ha dichiarato davanti ai membri del Congresso USA.
Audizione pubblica sugli Extraterrestri a Washington, DC, USA.
Ho
fatto un discorso davanti al Congresso americano che hanno partecipato
in questi giorni a un dibattito pubblico sugli UFO e la presenza
extraterrestre (ET) al National Press Club di Washington, DC.
L’audizione
pubblica sulle testimonianze raccolte e registrate in video, hanno
riguardato pensionati militari, scienziati, ufologi da diversi paesi ed
ex politici. Le testimonianze dei militari sono state rivelatrici,
infatti già con queste ultime, eravamo in possesso di materiale
sufficiente per concludere che siamo visitati da esseri di altri mondi
fin dalla seconda grande guerra mondiale, subito dopo le detonazioni di
bombe atomiche sul Giappone.
Il deputato brasiliano Wilson Picler
L’ultima
detonazione a scopo di test si è tenuta dai russi nel 1960, con una
bomba chiamata TZAR, una bomba cosi soprannominata dai russi di con il
nome “Vi mostreremo”. Quando il test è stato fatto, l’onda d’urto ha
raggiunto le zone della Finlandia e Norvegia causando molti feriti per
la rottura di finestre e altri danni alle abitazioni.
La
potenza della bomba del TZAR è di Kiloton 50.000, pari a cinquanta
milioni di tonnellate di TNT, ovvero 3.333 volte la potenza della bomba
di Hiroshima, che era di 15 Kiloton.
È per questo che
gli Extraterrestri sono venuti sulla Terra, per vedere, osservare le
dimensioni della follia dei nostri leader, che appunto ha attirato la
loro attenzione soprattutto alla possibilità di distruggere la specie
umana stessa e recare danno alla Terra.
Nel
1985, al culmine della guerra fredda il mondo è venuto a dispiegare
68.000 testate nucleari; è stato stimato che ci sono circa 6.000 testate
operative. Ciò che deve essere chiarito è anche la potenza di queste
armi, perché potrebbero aver ridotto la quantità, ma con l’avvento delle
nuove tecnologie hanno aumentato la capacità di distruzione.
I
governi nascosero la causa extraterrestre alla popolazione mondiale,
perché questi esseri hanno dimostrato la capacità tecnologica ben oltre
la nostra comprensione, anche perchè possono interferire con tutti i
tipi di attrezzature tecnologiche e meccanihce esistenti sulla Terra,
tra cui anche i sistemi di armi e lancio missili.
Gli Extraterrestri sono come gli Angeli dell’apocalisse descritti nella Bibbia?
Dr. Wilson Picler
Tratto dalll’audizione del National Press Club di Washington, DC, Stati Uniti d’America