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I SATELLITI ATTORNO A MARTE....
16 Oct 2013 05:55 pm
I satelliti in orbita attorno a Marte fotografano la cometa Ison
16 ott 2013 -
Una sonda intorno a Marte è riuscita ad avvistare la cometa ISON – già
battezzata come la «cometa del secolo» – mentre sfiorava il Pianeta
rosso nel suo primo viaggio nel sistema solare interno.Le immagini sono
state catturate il 29 Settembre dalla fotocamera HiRISE a bordo
dell’orbiter MRO della NASA.Nonostante l’immagine possa apparire
sfuocata, ha fornito preziose informazioni ai ricercatori, soprattutto
sulla luminosità della cometa.
«Basandoci su
analisi preliminari dei dati, la cometa sembra essere nel margine basso
della fascia di luminosità prevista», ha spiegato il team che gestisce
HiRISE in un recente comunicato stampa. «Il risultato è un’immagine non
molto graziosa, ma la scarsa attività della chioma ci aiuta a definire
meglio le dimensioni del nucleo».
La
cometa, scoperta nel 2012, sta passando a soli 11 milioni di chilometri
da Marte proprio in questi giorni. La sonda MRO cercherà di ritratrla
altre tre volte durante l’incontro ravvicinato.
Avvicinandosi al Sole, gran parte del ghiaccio della cometa evaporerà, illuminandola ancor di più.
Il 28 Novembre,
la cometa mancherà di 1,2 milioni di chilometri il Sole. Quello che
succederà dopo, nessuno lo sa: basta vedere il caso della cometa
Lovejoy, che un anno fa era già stata data per morta dopo essersi quasi
schiantata con la nostra stella, e che poche ore dopo era stata vista
emergere illesa dall’altra parte del Sole.
Ciò che però
sappiamo è che, se anche la cometa dovesse frantumarsi, i pezzi di
roccia che si verrebbero a formare non rappresenterebbero un rischio
per il nostro pianeta.
La cometa, se
dovesse invece sopravvivere, potrebbe diventare fino a 10 volte più
luminosa di Venere, il pianeta più brillante nei nostri cieli.
Sulla cometa
saranno puntati anche gli occhi di altri osservatorii, come l’americano
SOHO, studiato per osservare il Sole. Anche Venus Express e Proba-2,
rispettivamente in orbita attorno a Venere e alla Terra, si gireranno
in direzione della cometa tra Novembre e Dicembre.
Non essendo
state studiate per osservare comete, queste sonde potrebbero avere
difficoltà nel portare avanti le osservazioni, ma presto dovrebbero
scendere in campo anche strumenti più adatti, come il telescopio Hubble.
PH: Cosa hai imparato sulla presenza extraterrestre sulla Terra?
TG: Nell’ultimo capitolo “ Unearthly Disclosure “ parlo delle rivelazioni che mi sono state fatte da personale militare e dei servizi segreti riguardo allo “status quo”. Sono informazioni che risalgono agli anni ’80 fino all’’89, quindi sono un po’ datate ma molto significative. Mi è stato rivelato che gli Alieni hanno stabilito basi qui da molto tempo e che sono qui da tantissimo.
PH: Quindi alla fine di questo libro tu giungi a queste conclusioni.
TG: Sì, ho ricevuto moltissime informazioni riguardo a basi aliene su questo pianeta, collocate soprattutto negli Stati Uniti..
PH: Le nomini?
TG: Si, una si trova in Australia, due nel Pacifico che sono molto grandi, alcune nell’area delle Bermuda e una nei Caraibi.
PH: Esistono anche città, è vero? Intere città?
TG: Non saprei dirlo, io non le ho viste.
PH: Ma cosa dicono le tue informazioni?
TG: Basta che pensi alle informazioni fornite da quel contattato venezuelano, non ricordo come si chiama -Enrique Castillo Rincon- che è stato preso alla fine degli anni ’70 ed è stato portato in due basi aliene, una delle quali nelle Ande. L’altra era nella Fossa delle Marianne, la parte più profonda dell’Oceano Pacifico. Scende fino a 11000 metri di profondità e da qualche parte, lungo i bordi della fossa, esiste una grande base aliena descritta come un insieme di grandi globi sottomarini completamente autosufficienti, con vegetazione ed abitanti di aspetto umano.
PH: Timothy, quando io dico “base” penso ad una base militare, la gente pensa che gli Alieni abbiano basi militari.
TG: Beh, non è detto che una base sia per forza militare, per esempio “base” può significare anche “campo base”.
PH: Sì, ma quando le persone pensano ad una base, pensano ad una base militare.
TG: Beh, non dovrebbero.
PH: Quindi dobbiamo chiarire che quando tu ed io parliamo di “basi” intendiamo semplicemente “posti dove loro vivono”.
TG: Voglio anche aggiungere che molti di questi esseri si trovano su questo pianeta da molto prima di noi. Quindi non ci stanno semplicemente facendo visita, sono esseri che hanno vissuto su questo pianeta ben prima dell’Homo Sapiens e, infatti, sono loro gli artefici della nostra evoluzione. Noi siamo una razza ibrida.
PH: E non sono tutti Grigi.
TG: Assolutamente no.
PH: Questo è proprio ciò che voglio far sapere alla gente.
TG: Esistono specie differenti.
PH: Esistono specie differenti e gran parte di esse sono umanoidi.
TG: Esattamente.
PH: E alcuni di loro possono essere tranquillamente scambiati per umani.
TG: Assolutamente.
PH: Ed è questo che la gente non vuole capire. Si sono impressi in mente un’immagine stereotipata di alieni piccoli, grigi e con grandi occhi e questi sarebbero gli unici extraterrestri presenti sul nostro pianeta. Ma non è così.
TG: Ne esistono molti tipi differenti e alcuni di essi sono certamente umanoidi, collegati a noi geneticamente..
PH: Cosa dice quel contattista? Che aspetto avevano?
TG: Emotivamente erano molto freddi con lui. In quelle basi c’erano uomini e donne e lui li incontrò per diversi anni. Era diventato amico di uno di loro che in quel periodo viveva tra noi dissimulato come uomo d’affari svizzero. Lo incontrò in Sud America. Lui era qualcosa tipo un rappresentante di lozioni dopobarba. Enrique rimase amico di questo personaggio per molto tempo. Pensava che fosse un individuo molto interessante anche se dal comportamento a tratti bizzarro. Ma tempo dopo Enrique venne prelevato con un raggio di luce a bordo di un’astronave che era uscita da un lago in Sud America, non ne conosco l’esatta posizione geografica. E lì si trovò davanti il tizio che lui aveva pensato essere un uomo d’affari svizzero.
EBE TOVATA NELL’ ASTRONAVE SULLA LUNA
PH: Questa storia suona familiare, dobbiamo seguirla. E’ molto interessante il fatto che una persona che sembrava un uomo d’affari svizzero fosse uno di loro.
TG: Anche io ho avuto il mio contatto con loro, quindi posso parlare con cognizione di causa.–
PH: Puoi darmi maggiori dettagli?
TG: Bene, ho già parlato di quest’ episodio in qualcuno dei miei libri. Per esempio, nel 1967 mi trovavo a New York con la London Symphony Orchestra. A quell’epoca avevo già incontrato alcuni amici di George Adamski che mi avevano parlato di alieni presenti in territorio statunitense ed avevo già avuto un’esperienza, nel 1963 e sempre in America, con una donna che mi aveva confermato telepaticamente di non essere terrestre quando, col pensiero, glielo avevo domandato. Dunque, la stessa cosa accadde a New York nel febbraio del 1967. Mi misi a chiedere mentalmente, con molta intensità, una prova che esseri di altri mondi vivessero lì e lavorassero lì. Dopo circa mezz’ora di questa forte emissione mentale entrò nella hall dell’albergo in cui mi trovavo un tizio alto circa un metro e ottanta, vestito con un impeccabile completo grigio, camicia bianca, cravatta scura, capelli un po’ ondulati, colorito leggermente abbronzato ed uno sguardo molto intelligente. Prima che questo accadesse avevo seguito questa procedura: mi ero seduto nell’atrio e avevo cominciato a ripetere mentalmente: “Se qualcuno di voi si trova nell’area di New York, per favore venga a sedersi vicino a me e mi dia una prova.” E dopo circa mezz’ora arrivò questo tizio e si sedette vicino a me, Aveva con sé una valigetta diplomatica, la aprì con un gesto deliberato e ne tirò fuori il New York Times, iniziò a girare le pagine, ripiegò il giornale e lo rimise dentro rimanendo seduto. Allora io pensai “forse è quest’uomo vicino a me” ed iniziai a chiedergli mentalmente: “Se sei di un altro mondo per favore porta l’indice della mano destra all’altezza della narice destra e tienila ferma.” Non appena pensai questa frase lui fece esattamente quel gesto, poi si alzò e se ne andò.
PH: In quale libro parli di quest’episodio?
TG: Alien Base (Base Terra n.d.T). Comunque ci sono stati anche altri incontri; quello con la donna fu nel 1963. La gente mi ha chiesto spesso “perchè non parli con loro?” Non so dire il perchè. Comunque l’anno scorso, senza entrare in dettagli, forse ho avuto l’opportunità di parlare con qualcuno che credo non fosse di questo mondo.
PH: Mi puoi dire in che paese ti trovavi quando accadde quest’altro episodio?
TG: In Europa. Mi convinsi che quell’uomo non era di questo mondo. Non vi fu alcuna conferma telepatica ma io ero certo che lui venisse da qualche altra parte, protesi la mano verso di lui e lui la toccò appena guardandomi intensamente. Io lo guardai a mia volta e dissi:” Penso che tu possieda una grande conoscenza”. Lui non disse nulla e questo fu tutto. Certo è una prova ben misera paragonata alla storia precedente ma bisogna comprendere i piccoli particolari che denotano il modo di agire di questa gente.
PH: Noi non disponiamo di una base metodologica di studio per gli alieni di tipo umano. Se cerchiamo le prove abbiamo ben poca gente disposta a parlarne. Per questo non abbiamo alcun tipo di protocollo da seguire. A un certo punto nel mio libro (Esopolitica, come parlare con una sfera di luce?) parlo del documento congiunto Einstein-Oppenheimer, la lettera del Majestic-12 in cui loro due parlano del futuro, della necessità di essere tutti uniti per creare un protocollo di azione riguardo a questi esseri che vengono a farci visita. Il problema è:”chi dovrebbe rappresentare la Terra?” e fu a questo problema che Eistein e Oppenheimer tentarono di dare risposta quando inviarono la loro lettera al presidente Truman.
TG: E’ vero?
PH: Devi leggere cosa c’è in quel documento, è molto interessante. Fa parte dei Documenti Majestic.
TG: Li ho letti, Tim Cooper me li ha mandati alcuni anni fa.
PH: Dice che dovrebbe esistere una specie di “Super ONU” in grado di rappresentare la Terra nel suo complesso perchè nessuna singola nazione può arrogarsi il diritto di rappresentare l’intera specie umana. Dice anche che questi altri esseri potrebbero possedere delle proprie culture. La data del documento è giugno 1947, quindi prima di Roswell.
TG: Certo, comunque anche prima erano stati recuperati velivoli alieni. Sembra che ne sia stato recuperato uno nel 1945 in Nuovo Messico, un altro nel 1941 in Missouri, un altro nelle Hawaii nel 1944 recuperato dalla Marina degli Stati Uniti e, naturalmente, c’è quello recuperato in Italia nel 1933. Esiste la riproduzione del documento originale.
PH: Gli X Files di Mussolini?
TG: Sì, abbiamo proprio la copia del telegramma del 1933.
PH: Il tuo lavoro è talmente enorme ed hai svolto tali e tante ricerche che qui mi focalizzerò solo sulla questione che riguarda gli Alieni di aspetto umano, questione che è sorta prepotentemente in Italia negli ultimi tempi, grazie all’uscita di due libri. Questi libri parlano di basi sotterranee e sottomarine e di alieni in tutto e per tutto simili a noi nell’aspetto.
Allora perchè pensi che la nostra società abbia dato tanta importanza ed abbia commercializzato solo un tipo di Alieno, il cosiddetto EBE-Entità Biologica Extraterrestre?
TG: Probabilmente perchè gli alieni di aspetto umano non sono abbastanza impressionanti.
PH: Ma ciò ha portato moltissima gente a screditare Adamski.
TG: Adamski aveva ragione su molte cose. Lui lavorò anche per il Governo degli Stati Uniti, lo sapevi?
PH: No, non lo sapevo.
TG: Aveva un passaporto speciale, è in Alien Base (Base Terra n.d.T.), puoi leggerlo.
PH: E’ per questo che fu sepolto ad Arlington?
TG: Fu sepolto ad Arlington perchè aveva prestato servizio nell’esercito circa nel 1913. Chiunque abbia fatto parte dell’esercito può essere sepolto ad Arlington, non c’è nulla di misterioso in questo.
PH: Il messaggio fondamentale di Adamski fu che loro erano qui, che erano umanoidi, che erano come noi e che volevano contattare i principali rappresentanti del potere, incluso il Vaticano.
TG: E lo hanno fatto. Adamski visitò il Papa nel maggio del 1963, questo è sicuro.
PH: Con un messaggio chiaro.
TG: Sì, da parte della gente di altri mondi con cui lui era in contatto. Lui fu anche il primo a dire che gli alieni avevano stretto dei rapporti con il nostro apparato militare. Lo disse negli anni ’50.
PH: Okay, le affermazioni di Adamski concordavano con quelle di Eugenio Siragusa in Sicilia.
TG: Un altro contattista molto interessante, in seguito diventò piuttosto strano ma è chiaro che per la gente diventa difficile vivere con simili personaggi.
PH: Il contattista di cui mi sto occupando attualmente si chiama Maurizio Cavallo e ha fatto parte del gruppo di Siragusa. Si trovava in Sicilia quando aveva 13 anni e insieme a lui c’era Giorgio Buongiovanni. Cavallo afferma di aver visto alieni alti e biondi con tute blu che si aggiravano intorno a casa di Siragusa sotto l’Etna.
TG: Anch’io ho scritto molto su questi primi casi italiani degli anni ’50. Sono assolutamente affascinanti e, credo, molto, molto importanti.
PH: Ma, Timothy, lui possiede ben quattro lettere del presidente Eisenhower, io ne ho pubblicata una nel mio nuovo libro.
TG: Esatto,sono casi molto interessanti e c’è un nuovo libro, tra l’altro, in inglese, proprio sui contattasti italiani di quel periodo. Spero di comprarlo qui.
PH: Poiché sia Siragusa che Adamski ebbero questi contatti, perchè decise di scrivere a Siragusa?
TG: Non lo so, non ho visto la lettera.
PH: Ce l’ho io, è genuina e ne esistono ben quattro.
TG: E’ ancora vivo?
PH: No, ma ci sono sua moglie e suo figlio che ci stanno fornendo questo materiale. Io ho una copia xerox di una delle quattro lettere. E’ molto cordiale. C’è il nome di Eisenhower in cima e c’è scritto qualcosa di generico tipo” Sì, faremo tutto quello che è in nostro potere , vi facciamo i migliori auguri” etc. La firma è quella del Presidente. Tu fai parte di quei ricercatori che pensano che Eisenhower entrò in contatto con gli alieni?
TG: Sì, ma non posso pronunciarmi sulla lettera perchè non l’ho vista.
PH: Comunque tutto questo avrebbe un senso. Ti posso mandare una copia della lettera così la puoi studiare. Perchè mai Eisenhower avrebbe dovuto scrivere ad un contattista italiano?
TG: Sono sicuro che esiste una base nel Mediterraneo.
PH: Quindi negli anni ’50 e ’60 ci fu un tentativo (lasciamo da parte Billy Meier per il momento) da parte di alieni di aspetto umano di entrare in contatto con noi e questo viene generalmente rifiutato perchè questi esseri avrebbero avuto aspetto umano.
TG: Sì, questi sono i fatti perchè loro sono connessi con noi, sono i nostri fratelli maggiori, se preferisci. Sono qui da molto più tempo di noi.
PH: Concordo con te. E questo come cambia la situazione, visto che il contatto è già avvenuto?
TG: Non so dirtelo. Penso che dovremo aspettare nuove prove, forse prove scientifiche dell’esistenza di civiltà precedenti alla nostra. Si parla tanto di Atlantide e Lemuria, forse in futuro emergeranno prove concrete di tutto questo.
PH: Ritieni che i nostri governi sappiano che alcuni di questi esseri sono uguali a noi?
TG: Beh, quando parliamo di governi dobbiamo renderci conto del fatto che in quegli ambiti sono solo pochissime persone a sapere come stanno veramente le cose. E’ un argomento talmente spinoso che è tenuto segretissimo. Ma quei pochi che nei governi hanno accesso alle informazioni sono ben consapevoli che esistono comunicazioni e contatti con militari, sicuramente con alcuni scienziati e forse anche con persone normali, e che questo va avanti da moltissimo tempo, forse da migliaia di anni.
PH: Pensi possibile che alcuni di questi individui o gruppi che sono come noi abbiano collaborato nella realizzazione di tecnologie avanzate?
TG: Penso che sia possibile, ma non so fino a quale livello. E’ possibile che noi si abbia degli alleati, degli amici che ci stiano aiutando a sviluppare, per esempio, tipi di trasporto più efficienti degli attuali. Comunque non posso darlo per certo. Ho raccolto anche voci che dicono che ci avrebbero fornito nuovi tipi di armi. Credo che l’ex ministro della Difesa canadese Paul Hellyer abbia inteso dire che ci stiamo preparando per le Guerre Stellari, la guerra nello spazio, ed è molto preoccupato per questo. Se fosse vero sarebbe veramente agghiacciante, ma ci sono anche dati che parlano di una minaccia rappresentata da altre specie di alieni, ne sono certo.
PH: Ciò implicherebbe che non sono tutti positivi nei nostri confronti. E’ importante sottolinearlo. Un’ultima domanda: esiste un messaggio spirituale in tutto questo e se c’è, qual è?
TG: Che siamo esseri forniti di spirito, che esiste un legame con questi esseri antico di millenni e che ci sono segnali positivi all’orizzonte che ci fanno sperare in un enorme passo avanti per l’umanità che le farà finalmente comprendere qual è il suo vero posto nell’universo.
PH: Quindi c’è ancora speranza.
TG: Indubbiamente ci sono grandi possibilità là fuori. Bisogna pensare in maniera positiva.
PH: E’ per questo che continui a lavorare tanto e continui a fare divulgazione?
TG: E’ possibile, non posso affermarlo con sicurezza, ma mi sento guidato. E’ per questo che sono qui e faccio quello che faccio. Penso che il vero motivo sia questo.
Primo asteroide ricco d’acqua trovato fuori dal sistema solare
Per la prima
volta è stato scoperto un corpo roccioso ricco d’acqua al di fuori del
sistema solare: ha cioè gli ingredienti fondamentali per la vita.
L’oggetto è ciò che resta di un grande asteroide o forse un piccolo
pianeta distrutto dal collasso della sua stella madre che somigliava al
Sole e che probabilmente ospitava pianeti simili al nostro. La
scoperta, senza precedenti, è stata pubblicata su Science, dal gruppo
coordinato da Jay Farihi dell’università britannica di Cambridge.
CORPO DI UN
SISTEMA DISTANTE 170 ANNI LUCE. Il sistema solare al quale apparteneva
l’oggetto, distante circa 170 anni luce, ora offre uno sguardo su
quello che sarà il futuro della Terra e degli altri pianeti interni del
nostro sistema solare quando il sole morirà. Questo sistema lontano è
anche un’occasione unica per studiare la formazione ed evoluzione dei
pianeti abitabili e cercare di comprendere come si è formata la vita
sulla Terra.
È la prima volta
infatti che l’acqua viene scoperta fuori del sistema solare in un corpo
roccioso simile ai mattoni che hanno formato il nostro pianeta, in
precedenza, infatti, era stata rivelata solo nell’atmosfera di giganti
gassosi. Grazie al telescopio Hubble gestito da Nasa e Agenzia Spaziale
Europea (Esa), i ricercatori hanno analizzato i detriti che circondano
la nana bianca GD61 e misurato la quantità di ossigeno, magnesio,
alluminio, silicio, calcio e ferro.
L’ASTEROIDE
AVEVA IL 26-28% DI ACQUA. È stato scoperto un eccesso di ossigeno, che
per gli esperti non può essere intrappolato nei minerali ma è dovuto
all’acqua contenuta nei frammenti di ciò che una volta era un asteroide
del diametro di circa 90 chilometri (o anche più grande), composto dal
26-28% di acqua. La quantità di acqua è paragonabile a quella contenuta
in alcuni asteroidi della fascia principale del sistema solare. Si
pensa che dal bombardamento di oggetti come questi la Terra, nata molto
‘secca’, si sia poi arricchita d’acqua. «La scoperta dell’acqua in un
grande asteroide significa», ha osservato Farihi, «che i mattoni dei
pianeti abitabili come la Terra esistevano e forse esistono ancora nel
sistema GD61».
Sciami di meteore e nuove comete nel sistema solare. Cosa sta succedendo nello spazio?
La pioggia
di detriti spaziali, (meteore) che stanno interessando il nostro
pianeta dall’inizio del 2013, fino a qualche giorno fa, quando una
meteora è esplosa sulla Bosnia centrale, (foto sotto) fanno parte di un
evento che molti dei ricercatori avevano immaginato. La Nasa prima che
chiudesse la propria agenzia, ha confermato il passaggio di sciami di
meteore che potevano attraversare il nostro pianeta e questo veniva
confermato dalla’Agenzia Spaziale Russa. La
comunità di scienziati americani che adesso non percepiscono più los
tipendio grazie alla crisi economica, confermano anche attraverso i loro
colleghi russi che lo spostamento delle comete, asteroidi e altri
detriti spaziale verso la parte interna del nostro sistema planetario, è
dovuto solo ed esclusivamente alla migrazione dei pianeti gassosi
giganti grandi come Giove. Lo spostamento e quindi la migrazione di
questi pianeti gassosi, stanno creando la più grande tempesta di
meteoriti nella storia del nostro sistema solare. Tutto questo sta
avvenendo sotto i nostri occhi e a maggior ragione, proprio adesso vi
era bisgono di ulteriori sforzi /(anche economici) per poter lanciare
telescopi spaziali di nuova generazione, per osservare questi detriti
cosmici che vagabondano nel nostro sistema solare e che potrebbe
risultare minacciosi per il nostro pianeta. La ricerca pubblicata sulla rivista Nature mostra
come questi bombardamenti pesanti di meteore, possano essere replica di
una tempesta cosmica avvenuta 3,9 miliardi anni fa, quando, secondo la
scienza, si era formato il sistema solare che oggi conosciamo.Quindi gli
stessi ricercatori hanno ipotizzato che lo scenario che è accaduto
miliardi di anni, potrebbe di nuovo accadere. Se qualche pianeta
gigante e gassoso come Giove o Saturno, o comunque anche esopianeti che
si trovano all’esterno del nostro sistema planetario, migrando o
comunque muovendosi, quindi passando in una fase di miigrazione
planetaria, potrebbero spingere con i loro effetti gravitazionali gruppi
o sciami di meteore, asteroidi e comete verso l’interno del nostro
sistema planetario. In questi giorni abbiamo potuto osservare alcune
comete che hanno impattato sul Sole, causando tempeste solari di piccolo
rilievo ma abbastanza utile questo a far comprendere alla comunità di
astrofisici, che qualcosa nello spazio sta causando questo movimento che
potrebbe risultare minaccioso per la Terra.I rischi
di collisione di questi sciami potrebbero interessare quindi pianeti
interni come Marte, la Terra e la Luna, Venere e Mercurio. Questa
ipotesi è stata avanzata dal dottor Simone Marchi della Southwest
Research Institute, Boulder in Colorado, che sostiene tale teoria in
base a un nuovo studio di rocce lunari portate sulla Terra attraverso la
missione Apollo 16.In queste
analisi sulla polvere e rocce lunari vi sono due tipi principali di
meteoriti e la maggior parte includono un’alta concentrazione di
metallo di tipo H-condriti, che costituiscono quasi la metà di tutte le
meteore e meteoriti che si ritiene abbia avuto origine nella fascia
degli asteroidi che si trovano nella zona posta vicino ai pianeti
gassosi. Quindi
qualcosa spinge queste meteore verso la parte interna del sistema
planetario con i rischi di collisione e impatto molto simili a quello
avvenuto in Russia il 15 febbraio 2013. Non a caso il meteorite caduto a
Chelyabinsk e’ stato studiato dagli esperti dell’Istituto di Geologia e
mineralogia di Novosibirsk e frammenti ripescati dal lago Chebarkul,
(vicino Chelyabinsk) sono composti dallo stesso minerale e mostrano i
segni di un processo di fusione molto intenso, precedente alle
temperature elevatissime che il meteorite ha incontrato al momento
dell’ingresso nell’atmosfera terrestre. Il meteorite di Chelyabinsk è
molto primitivo e appartiene alla famiglia delle condriti LL5 (condriti
ordinarie – Condriti H- Condriti L – Condriti LL).Il dottor
Marchi e i suoi colleghi quindi ammettono che a causare questa
migrazione (spostamento) delle meteore verso la Terra, potrebbe essere
quindi una migrazione planetaria e non è detto che ciò stia di nuovo
accadendo.Non a caso
lo scienziato astrofisico Anatoly Perminov, presidente dell’agenzia
spaziale russa, è allarmato per la presenza di un oggetto che egli dice
essere il responsabile del “distacco” degli oggetti della Cintura di
Kuiper, alcuni dei quali hanno colpito Giove nel 1994 (Shoemaker-Levy) e
anche negli ultimi anni. Contrariamente a ciò che dicono gli scienziati
americani, loro credono che si tratti di una stella nana bruna oppure
di un nuovo pianeta che sta entrando nel nostro Sistema Solare. Il team
spagnolo di astrofisici aggiunge che questo oggetto, può avere anche dei
pianeti che lo circondano. Dunque un sistema planetario completo. fonti internet, cortesia speciale Segnidalcielo.it
L’Agenzia Spaziale Russa lancia l’allarme per la Cometa ISON
Il
29 novembre 2013 vedremo il passaggio della cometa ISON ad una distanza
minima dal Sole, pari a 1,1 milioni di chilometri, mentre il 26
dicembre 2013 la cometa passerà a circa 60 milioni di chilometri dalla
Terra e lo farà quando sarà seguita da molti frammenti spaziali creati
dal vicino passaggio al Sole. Cosa accadrà in quel periodo?
In un
video che è appena apparso su Internet, sarebbe stato ottenuto dal radar
spaziale cinese dove si può vedere chiaramente la presenza di due
oggetti vicino la cometa. Prima della pubblicazione del video, era
circolata la notizia riguardo l’ipotesi che la cometa “si sposta in modo
anomalo”, anche se non esistono prove per confermare questa
informazione.
Precedentemente
l’Agenzia Spaziale Federale (ROSCOSMOS) ha riferito che la cometa ha
fatto un certo numero di “inspiegabili aggiustamenti orbitali” attorno
di Marte sotto la supposta influenza di altri oggetti cosmici. Esiste il
parere che la cometa non lascerà indenne l’approccio al Sole Secondo
l’ultimo studio scientifico del colombiano Ignacio Ferrin, professore di
astronomia presso l’Università di Antioquia, la cometa ISON , che
dispone di una luminosità eccellente, può disintegrarsi prima che si
avvicina al Sole, poi dopo con i suoi frammenti al seguito, passerà
vicino alla Terra e non sappiamo cosa ci aspetta.
ISON non è enorme ma…
Gli
scienziati della Società per l’Osservazione della Cometa ISON – CIOC,
stima che il nucleo della cometa ha un diametro compreso tra 0,2 e 2
chilometri, ma altri esperti suggeriscono che la sua dimensione è circa 5
miglia. Questi dati suggeriscono che ISON è una cometa di medie
dimensioni rispetto, per esempio alla cometa Hale-Bopp da 30 km di
diametro che è stata osservata in cielo nel 1997.
Rocce spaziali all’interno del Sistema Solare
Gli
scienziati suppongono che è il primo viaggio di ISON sia nel sistema
solare e proveniente dalla nube di Oort, una sorta di serbatoio di
comete e un insieme di rocce ghiacciate che orbita attorno al Sole ad
una distanza di 50.000 volte quella della Terra. La cometa è stata
scoperta da due astronomi provenienti da Russia e Bielorussia, che hanno
trovato ISON il 21 Settembre 2012 con l’aiuto del foto Optical
Telescope Science International Network. ISON è stat espulsa dalla Nube
di OOrt per cause ancora da chiarire, ma già si pensa che a farlo sia
stato un corpo extra planetario o la presenza di una stella oscura.
Ci sarà un Armageddon sulla Terra ?
La cometa
ISON passerà a circa 60 milioni di chilometri dalla Terra il 26 Dicembre
2013 e lo farà dopo che si sarà disintegrata in migliaia di frammenti
quando si troverà vicino al Sole il 29 Novembre 2013. Questi frammenti
spaziali saranno un pericolo quando voleranno in direzioni diverse, ma
continueranno il loro viaggio secondo l’orbita primaria della cometa,
che appunto passerà vicino alla Terra. Gli scienziati russi comunque si
dicono fiduciosi e non credono che ci possano essere pericoli per il
nostro pianeta, ma le operazioni della FEMA negli Stati Uniti e la
chiusura della NASA, della US NAvy e del Comando di Controllo Spaziale,
non rendono molto felice la comunità di ricercatori che vedono molto
male questa situazione con i rischi di una sorta di Armageddon.
Marte e le sue "misteriose ed immense foreste" Forse non tutti sanno dell’esistenza di alcune sconvolgenti fotografie trasmesse a terra dalla MOC (Mars Orbiter Camera(MOC) a bordo della sonda MGS (Mars Global Surveyor) prima che smettesse di funzionare “morendo” il 2 novembre 2006.
Oltre alle fotografie di strutture rassomiglianti a tunnel trasparenti all’interno di canyon, osserviamo la presenza di “cose” che sembrano alberi riuniti in gruppi sparsi o intere foreste.
La possibilità dell’esistenza di vita extraterrestre ha sempre affascinato l’umanità. Per altro, tra gli scienziati si è fatta strada l’idea che se la vita esiste su Marte, questa debba essere allo stadio di batterio.
Nondimeno, ci sono delle immagini riprese dalla MOC che rimangono inesplicabili.
È il caso della foto scattata a latitudine -82.02°, longitudine 284.38° (vicino al polo Sud marziano) che ha mostrato qualcosa di incredibile ma tutt’ora trascurato: una qualche forma di vegetazione su Marte.
(immagine n° M08-04688, link ufficiale: http://ida.wr.usgs.gov/html/m08046/m0804688.html)
Queste formazioni assomigliano decisamente a macchie di vegetazione terrestri, compresi i sistemi di ramificazioni, fotografate dall’alto. Ecco un lembo di suolo marziano ripreso dalla MOC che mostra alberi. La più semplice spiegazione per tali immagini, seguendo il dettame detto del rasoio di Occam, è che si tratti di organismi vegetali di un qualche genere.
Raffrontando la scala questi “organismi” possono essere enormi, alti fino a un chilometro.
Tuttavia, ragioniamo sulle condizioni ecologiche del pianeta rosso. Ora su Marte c’è un clima rigidissimo ma anche in Siberia nella cui taiga esistono numerose specie arboree.
La condizione sine qua non per la crescita delle piante (sulla Terra), specie gimnosperme molto resistenti non sono la tenue pressione atmosferica e la minore gravità che, anzi, unite all’abbondanza di anidride carbonica gassosa, costituiscono un vantaggio per le piante, ma la presenza di acqua liquida nel suolo.
C’è acqua allo stato liquido nel sottosuolo di Marte? Le piante che vivono nel permafrost potrebbero adattarsi a Marte? Buona domanda o no?
Gli organismi vegetali (terrestri) per vivere, crescere e riprodursi hanno fondamentalmente bisogno di tre cose:
Acqua (allo stato liquido) Luce (inteso anche come un intervallo di temperatura) Nutrienti minerali e anidride carbonica (da organicare attraverso la fotosintesi clorofilliana) Ora, su Marte la quantità di luce che arriva al suolo è simile a quella che raggiunge la superficie terrestre (la maggior distanza dal Sole è compensata da un atmosfera più rarefatta). Data l’enorme effetto serra prodotto dalla CO2 in atmosfera anche la temperatura al suolo, specie ai tropici, non deve essere troppo bassa. Inoltre sul pianeta rosso esiste la disgregazione meteorica eolica e termica delle rocce per cui esiste la possibilità della disseminazione tramite il vento (anemocora) e il substrato per l’attività radicale delle piante. Le Conifere (pini, abeti, larici, sequoie) sono piante antichissime che una volta dominavano le terre emerse in particolare durante il periodo Carbonifero (350-300 milioni di anni orsono), così chiamato perché i tronchi di questi esseri vegetali con il tempo fossilizzarono diventando l’attuale carbone fossile.
Se ben guardiamo, non ci sono controindicazioni biologiche alla crescita regolare di alcune specie di piante arboree simili alle conifere terrestri su Marte.
Atmosfera più rarefatta che sulla Terra quindi maggior necessità di superfici per l’interscambio gassoso compensata dalla maggiore quantità di anidride carbonica Gravità un terzo di quella terrestre che favorisce la crescita geotropica Probabile mancanza di parassiti e infestanti specifici Durata del giorno (ritmo circadiano) simile alla Terra e alternanza delle stagioni sebbene di durata doppia Sotto tali condizioni l’ipotesi dell’esistenza di esseri vegetali giganteschi diventa più accettabile. Sovente questi “boschetti” si allargano attorno ad apparenti bacini contenenti del liquido, presumibilmente acqua. Del resto perché non ci dovrebbe essere? L’ossigeno è abbondantissimo su Marte sia nelle rocce perlopiù ossidi (composti dell’ossigeno) sia nell’aria ricchissima di anidride carbonica. L’idrogeno che serve per formare l’H2O è l’elemento più comune nell’universo.
La necessità di celare l’esistenza di esseri vegetali viventi su Marte giustifica anche i sospetti che il colore del cielo marziano venga alterato onde celare il colore azzurrognolo causa la presenza di ossigeno di origine biologica.
Nessuno scienziato sta attualmente studiando questa documentazione. Perché? A quale scopo mantenere questo incommensurabile segreto?
La questione è probabilmente di ordine religioso.
Il sistema economico globale si regge grazie ai conflitti di religione. Religione in senso metafisico e metaforico di superiorità di un sistema economico sull’altro, di una razza sull’altra, di un ordine sociale su di un altro, lo scontro di civiltà.
Se si scoprisse che antichissime civilizzazioni hanno costruito immense strutture su Marte, già visibili nel 1800 da Schiaparelli, il nostro mondo eretto su dogmi scolpiti nella sabbia crollerebbe.
Alla Nasa a mezza bocca ammettono di tenere nascosto tutto perché “non sappiamo gestire la verità” (“We can’t handle the truth”). Infatti, riflettete, quale sarebbe la conseguenza filosofica del non conoscere quale Dio ha creato la vita su Marte. Una umanità tremante e sgomenta alzerebbe gli occhi al Cielo domandandosi:
Il mio Dio o il tuo Dio?
Quale Entità più equanime, più salvifica, più misericordiosa ha piantato alberi sul suolo di un altro pianeta?
Di fronte al dilemma angosciante le guerre si fermerebbero, così il commercio di armi, i consumi si arresterebbero, con la produzione industriale che collasserebbe.
Tutti i giorni vengono commessi crimini efferati in nome di un Dio trascendente o soggettivo che è causa di orrore anziché pace.
Ai leader religiosi sfuggirebbe il controllo delle masse alla stregua dei politici. Si ritornerebbe al caos primordiale, ossia prima che la morale delle religioni e l’etica delle istituzioni laiche mettessero ordine tramite i loro dettami.
Per questo, nonostante la NASA abbia fornito immagini eloquentissime, di condotti artificiali, di intere foreste, di costruzioni erette per ingraziare qualche divinità su Marte, non ne sentiamo parlare. Forse.
A confermare la volontà di mantenere lontano dalle “masse” queste argomentazioni subentra oggi anche il totale silenzio della missione “Curiosity” sull’argomento. Come mai ci sono arrivate solo immagini provenienti da altopiani rocciosi e non si è mostrato nulla né parlato, anche come smentita, delle straordinarie foreste di Marte?
Spazio: Marte fu devastato da enormi eruzioni vulcaniche
Secondo i ricercatori le esplosioni sarebbero state così devastanti da causare cambiamenti climatici sull'intero Pianeta. Quello studiato con più attenzione è stato il cratere di forma irregolare Eden Patera, che ha le caratteristiche geologiche per poter essere identificato come supervulcano: "una formazione geologica che non era mai stata documentata precedentemente su Marte" come ha spiegato Joseph Michalski.
La superficie di Marte sarebbe stata scolpita dalla cenere e dalla lava espulse, durante le prime fasi di vita del pianeta, da alcuni vulcani esplosivi giganti, simili a quelli che sulla Terra si trovano al di sotto al Parco Nazionale dei Yellowstone, o ai Campi Flegrei vicino a Napoli. In particolare, il cratere di uno di questi vulcani è stato individuato nell’area chiamata Arabia Terra, una regione nell’emisfero nord del Pianeta rosso che finora non era ritenuta vulcanica.
Joseph Michalski e Jacob Bleacher del Natural History Museum, che hanno pubblicato oggi la loro ricerca su Nature, hanno raccolto dati da cui si evince che i crateri in quell’area di Marte sono il risultato di una grande e violenta eruzione vulcanica e conseguente collasso dell’edificio vulcanico. Secondo gli autori dello studio i materiali volatili espulsi dai diversi vulcani di questa zona potrebbero aver causato importanti cambiamenti climatici su Marte.
In particolare, i ricercatori hanno studiato Eden Patera, il primo di una lunga serie di crateri irregolari della regione Arabia Terra, dove sono stati trovati grandi depositi di materiali la cui origine non è ancora stata confermata, anche se quella vulcanica è l’ipotesi più accreditata. In realtà, non sono mai state trovate prove evidenti dell’esistenza di vulcani soprattutto nella zona equatoriale, come li vediamo sulla Terra: il tempo e gli agenti atmosferici hanno ovviamente corroso gli edifici vulcanici e quello che resta oggi, soprattutto in questa regione, è un’enorme quantità di cenere e materiale di possibile origine vulcanica e molti crateri dalla forma spesso anche bizzarra. I due ricercatori hanno anche studiato i crateri Siloe Patera, Euphrates Patera, Ismenia Patera, Oxus Patera e Semeykin Crater.
Quando si parla di super vulcani o di vulcani giganti si deve pensare che questi possono espellere fino a 1000 chilometri cubici di materiali durante una sola eruzione, proprio come è avvenuto in passato a Yellowstone, con eruzioni ben diverse da quelle dell’Etna o dal Vesuvio. I crateri nei supervulcani si formano molto spesso a causa del collasso della caldera (il deposito sotterraneo di magma). E’ raro che si verifichi il lento accumularsi della lava sulle pareti esterne del camino che caratterizza le eruzioni “normali”.
“La scoperta delle strutture dei super vulcani cambia radicalmente i nostri studi sul vulcanismo di Marte”, ha detto Michalski. “Molti vulcani marziani sono facilmente riconoscibili dalla loro struttura a forma di scudo, simile a quella che si vede alle Hawaii. Sono delle formazioni abbastanza giovani e ci siamo sempre chiesti dove fossero ubicati i vulcani più antichi. E’ possibile che i primi vulcani fossero molto più esplosivi e abbiano formato strutture simili a quelle che vediamo ora in Arabia Terra”, ha aggiunto.
I ricercatori hanno ipotizzato che le prime fasi dell’evoluzione di Marte siano state caratterizzate proprio dalla presenza di molti vulcani giganti, soprattutto se si pensa che all’inizio la superficie di Marte doveva essere molto sottile e ciò avrebbe consentito al magma di salire più rapidamente, prima di rilasciare gas all’interno della crosta. Se altri studi futuri dovessero confermare queste ipotesi, cambierebbero radicalmente le teorie sul clima di Marte, su come si sia formata l’atmosfera e su quanto la superficie potesse essere abitabile. [fonte: MEDIA-INAF]
L’Economista Paul Krugman: “gli Stati Uniti potrebbero uscire dalla crisi ipotizzando una Invasione Aliena”
Dopo la
Russia, anche gli economisti americani parlano di “invasione
extraterrestre”. Ormai i capi dei governi si stanno arrampicando sugli
specchi e non sanno come risolvere i problemi che affliggono il pianeta
Terra, oramai in agonia. I signori governanti pur sapendo che l’unico
modo per correre ai ripari, dopo aver nascosto la verità sugli UFO per
oltre 60 anni, è quello di escogitare un piano ben architettato:
“l’ipotesi Invasione Aliena”.
Dopo le
dichiarazioni del primo Ministro Medvedev che ci raccontò la storiella
alla Man in Black sulla presenza degli Extraterrestri sulla Terra, anche
i responsabili militari della difesa russa, ci raccontano che non sono
in grado di affrontare una eventuale Invasione aliena. Ma allora questi
terrestri cosa sanno e cosa possono fare? Proprio nulla. Se arrivassero
gli extraterrestri, la prima cosa che potrebbero fare per mettere a KO
tutto e tutti, sarebbe quello di togliere la corrente elettrica su tutto
il pianeta e cosi…. andrebbero a farsi fottere tutti i sistemi vitali e
strategici delle super potenze mondiali.
Non a
caso, nel frattempo gli economisti le stanno studiando tutte per far
uscire dalla crisi economica gli Stati Uniti d’America, la grande super
potenza appunto “economica”. Come riportato dal quotidiano “Il Sole 24
ore”, secondo il premio Nobel dell’Economia Paul Krugman
(nella foto sotto) bisognerebbe ricorrere a misure espansionistiche in
stile keynesiano per uscire dalla crisi. Perché no, arrivando
paradossalmente a ipotizzare un’invasione aliena.
“L’altro
grande evento che ha portato gli Stati Uniti fuori dalla Grande
Depressione è stato la loro partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale
in Europa- ha spiegato Krugman in un’intervista rilasciata alla Nbcnews -. Sarebbe
utile, quindi, se ci trovassimo di fronte a un problema tale da indurre
il governo a iniziare un piano di investimenti pubblici che faccia
riprendere l’economia americana”. Se non vogliamo fare una Terza Guerra Mondiale, “la minaccia di una falsa invasione aliena potrebbe essere l’alternativa“.
NOTA DI COMMENTO: certo, pur di salvare lo status quo' della loro economia distorta basata solo sui soldi, potrebbero benissimo far credere in una minaccia aliena! Ma, c'e' un problema di fondo per loro,e sarebbe che gli UFO e gli alieni esistono realmente e anche presenti in Terra in segreto da tempo. Dubitiamo fortemente che potrebbero digerire e tollerare una simile menzogna palese, e questo provocherebbe il loro intervento "vero" nella situazione del pianeta. In altri termini, la finta invasione aliena, si trasformerebbe nel vero intervento dei veri ET nella storia del mondo! Se cosi' fosse, ben venga l'intervento extraterrestre...e sarebbe anche ora! Ufoweb2012
NASA e US Navy chiudono i battenti. Il Comando della US Air Force interrompe il sistema di sorveglianza dello spazio
Avevamo
detto che il governo degli Stati Uniti stava preparando qualche tipo di
emergenza, forse per l’arrivo di un evento di enormi proporzioni, per
una scadenza che va agli inizi di Ottobre 2013 e si presume per l’arrivo
della cometa ISON. Infatti puntualmente il 1 Ottobre 2013, il
Presidente Barak Obama tramite il Congresso USA, non ha trovato guarda
caso un’intesa sul finanziamento della macchina statale, e subito è
scattato il blackout che rappresenta la chiusura del governo federale!
Molto
strano il fatto che la NASA e la US Navy hanno chiuso i loro siti web
ufficiali e l’ente spaziale ha chiuso il suo miglior telescopio per
osservare Elenin. Il fatto è che Elenin è di gran lunga la cometa più
osservata dalla NASA, e molte voci dicono che questo è solo una cortina
fumogena per oscurare qualcosa di più grande … molto più grande. E
‘stato ampiamente ipotizzato che Elenin era davvero la famigerata nana
bruna / cugina stella oscura del nostro Sole che ospita appunto Planet X
Nibiru. Negli anni ’80, la NASA era apertamente alla ricerca di un
“decimo pianeta” o ” Dark Star “compagna del nostro Sole. Ultimo
aggiornamento non è casuale. Il Comando della US Air Force ha interrotto
il suo sistema di sorveglianza dello spazio. Perchè? Cosa sta
succedendo? Cosa vogliono nascondere? Il Pianeta X sta
continuando il suo percorso in entrata nel nostro sistema solare,
quindi sempre più vicino alla Terra, dove sta cominciando ad avere i
suoi effetti a livello meteorologico e geologico.
Qualcosa di
grosso si sta avvicinando – commenta Marshall Masters- e non è solo un
pianeta, ma credo che quello che si tratti di un mini-sistema solare con
un Sole, una nana bruna al centro, che è circa due volte più grande di
Giove e si trova appena fuori dal nostro sistema solare e ma in fase di
avvicinamento. Uno degli oggetti più esterni orbitanti, Dark Star e
Nibiru è stato osservato e questo blakc out del Governo degli Stati
Uniti che oscura tutto e tutti, potrebbe essere l’effetto che tutti ci
aspettavamo.
Perché migliaia di miliardi sono scomparsi dalle
casse di stato – ed è stato riferito che la maggior parte del”oro di
Fort Knox è sparito. Come mai?
Perché il governo avrebbe
costruito circa 1000 strutture sotterranee, così come aiutare i Russi e
altri paesi in tutto il mondo nella costruzione di circa 5000 strutture
sotterranee?
Il governo USA sta pienamente anticipando “un
impatto catastrofico dal cielo”? Una descrizione della terminologia è
stata utilizzata nel contratto con la Russia al fine di chiedere aiuto
quando necessario alla FEMA (Federal Emergency Management Agency, USA).
Se
si guarda al comportamento del governo associato a un aumento della
spesa militare e non ha congelato gli stipendi dei militari, oltre
all’addestramento e alla preparazione alle catastrofi, così come la
costruzione di strutture sotterranee, sembrano essere coordinate con il
ritorno previsto di Nibiru, o il “10 ° pianeta”. I segni di questo
avvicinamento li vediamo con le Comete ISON e Elenin, oltre agli
asteroidi che stanno facendo capolino vicino alla Terra.
Alcuni
altri indizi sono: informazioni sulle eruzioni solari, che saranno in
aumento, come anche i pianeti del nostro sistema solare stanno subendo
delle anomalie, come, il riscaldamento (ma non a causa della maggiore
attività del sole), e le loro orbite sono “spostate” come risultato di
ciò che siano influenzati da un organismo situato oltre l’orbita di
Plutone.
Come dichiarato dalla ex consulente NASA Pattie Brassard “Le cose non faranno che peggiorare da ora in poi, perchè sta
arrivando un secondo Sole con i suoi sette pianeti orbitanti.
Chiamatelo con il nome che vogliamo (Planet X, Nibiru, Hercólobus,
Assenzio), è certo che è stato previsto il suo arrivo. Il secondo sole è
un decimo della dimensione del nostro Sole, ma uno dei pianeti che
porta con se in orbita è quattro volte più grande di Giove (Blu Kachina
previsto dagli indiani Hopi). Secondo la signora Brassard, vediamo che
le cose peggiorano sensibilmente da ora in poi. I pianeti hanno orbite
che vanno a disturbare la rotazione terrestre tale da far diminuire il
campo magnetico e a Novembre 2013 sarà il momento peggiore. Oggi stiamo
assitendo a centinaia di terremoti, inondazioni e caduta di meteoriti!
Le scie chimiche (chemtrails) spruzzati da aerei commerciali e militari,
per lo più nell’emisfero settentrionale, è un disperato tentativo di
coprire questo “secondo sistema solare,” che causerà ( e gia lo sta
facendo) grossi problemi al nostro pianeta.
l Presidente Obama ammette l’esistenza degli Alieni e che questi sono gestiti segretamente
Abbiamo ricevuto la segnalazione di una notizia proveniente dal sito web nineinchnews.com
in cui viene presentato un articolo dove si parla dell’annuncio da
parte del presidente Barack Obama, in cui si dichiara che gli
extraterrestri stanno cercando di controllare i principali governi del
mondo e tutto questo è cominciato subito dopo la fine della seconda
guerra mondiale. Non sappiamo se questa notizia sia reale o meno e
attendiamo novità circa l’autenticità di tale dichiarazione. Nel
frattempo l’abbiamo tradotta per voi, per farvi una idea su ciò che
sarebbe stato dichiarato dal presidente degli Stati Uniti d’America il
27 Settembre 2013.
Il
presidente Obama avrebbe fatto questa dichiarazione in una conferenza
stampa nella Casa Bianca la mattina del 27 Settembre 2013 dicendo:
“Questo è in corso dal 1950,” – cosi ha dichiarato Obama alla folla di giornalisti sbalorditi -
“Loro sono stati attratti al nostro pianeta in gran numero a causa
della nostra scoperta della fissione atomica e per il nostro uso di armi
nucleari.”
Obama ha
descritto come l’incidente di Roswell del 1947 ha coinvolto un tipo di
alieno popolarmente noto come I Grigi, che sono stati i primi a farsi
conoscere esteriormente.
“Oggi ogni essere umano sulla Terra sa cosa sia un alieno grigio e conosce le sue fattezze,” - ha detto il Presidente, con una scrollata di spalle – “Una
volta che il contatto è stato stabilito con i Grigi, il presidente
Truman ha fatto un accordo con loro, permettendo loro di costruire basi
negli Stati Uniti in cambio di tecnologie. Dopo di che il presidente
Eisenhower ha incontrato un gruppo di alieni comunemente conosciuti come
i Nordici, che sono abbastanza simili agli esseri umani terrestri, e
questi riescono a muoversi in mezzo a noi quasi del o
inosservati. Ci hanno offerto un posto nella fratellanza universale di
illuminazione e se eravamo disposti a rinunciare all’uso di armi
nucleari. Purtroppo, sia noi che l’Unione Sovietica, che stavano
affrontando anche questa offerta, abbiamo deciso di tenere le armi
nucleari. ”
Il
presidente ha poi spiegato che da allora, una varietà di gruppi alieni
hanno istituito programmi segreti per aggirare questa resistenza da
parte dei governi del mondo ad abbandonare le armi nucleari e la
minaccia di devastazione multidimensionale che essi rappresentano.
“Gli ET sono stati in giro per molto tempo, e non tutti viaggiano attraverso navi spaziali”, il presidente Obama ha spiegato:
“Si può manipolare il tempo e lo spazio e entrambi sono importanti e
fortemente interconnesse con la realtà, ma non sono gli unici. Un
risultato di tale manipolazione è la propulsione ad antigravità che
permette di aquisire una velocità superiore a quella della luce. Un
altro risultato è una forma di controllo sui tipi di percezione
trans-dimensionale più comunemente conosciuti come la visione a
distanza, telepatia, viaggio astrale, bilocazione, o di un gran numero
di altri nomi. ”
Annuendo a
se stesso, il presidente fece una pausa per osservare con un lungo
sguardo, i volti apprensivi dei giornalisti, della gente che riempiva la
stanza silenziosa.
“Il punto è”, ha continuato, “gli alieni hanno controllato i nostri governi per gli ultimi 60 anni e …”
A quel punto, il presidente Obama ha alzato la mano per coprire quello
che, in un primo momento, sembrava essere un colpo di tosse.
“Mi dispiace, non potevo trattenermi “, ha detto il Presidente, asciugandosi una lacrima nella coda dell’occhio dopo che aveva finito di ridere, “Sto
solo scherzando su influenza aliena nel nostro governo. No, noi esseri
umani da soli siamo responsabili per il terribile disastro che siamo e
solo noi stessi da soli dobbiamo tirarci fuori da esso, il tutto da
noi stessi “.
NOTA DI COMMENTO: sara' anche che gli umani si tiririno fuori dalla magagne loro da soli, ma e' facile a dirsi e piu' difficile a farsi! In tutti i casi, il futuro è nelle mani degli stessi alieni..e ringraziamo che ci sono ed esistono!!! Ufoweb2012